Il Signore è il mio Pastore

Archivio per gennaio, 2010

HO SETE D’ ACQUA VIVA

Gesù e la samaritana

O Signore,


cambia il mondo.


E, ti prego, comincia da me.

PUO’ ACCADERE

Vi lascio la Pace, vi do la mia Pace . Non come  la dà il mondo, io la do a voi .  Gv.14,27

soldato con angelo

Può accadere
che in un giorno piovoso di febbraio
appaia, improvviso,
un bel sole
e tra le foglie appassite,
spunti, gioioso,
un bel fiore.
Può accadere che
dalle macerie
di una guerra spietata,
improvvisa nasca
una speranza di pace.

(ESTRATTA DA UN BLOG)

LA POTENTE ARMA DELLA PREGHIERA

farfalla farfalla
Un giorno a Medjugorje la Madonna disse a Jelena:

" Non cercate cose  curiose; 
nel Vangelo avete tutto; leggetelo e credete ! 
Vi  troverete la risposta a tutti i quesiti.
Abbracciate tutte le parole  che vi ha detto il mio Figlio, 
e capirete tutto. " 

MADONNINA

La preghiera è la medicina che guarisce“.
Queste parole della Regina della pace vanno prese alla lettera.
Noi siamo come un fiore che,
senza qualche goccia d’acqua ogni giorno, appassisce e muore.
La preghiera, se fatta col cuore,
è una medicina straordinaria che guarisce tutto l’uomo.
Guarisce la mente, che viene liberata dalle oscurità,
dalle preoccupazioni e dalle ossessioni quotidiane.
Guarisce il cuore, perchè porta la pace e la serenità.
Guarisce la volontà, perchè infonde forza e costanza.
Anche il corpo ne viene beneficato.
Non ci sono medicine che possano guarire dal male di vivere,
dagli scoraggiamenti, dalle angosce e dalla disperazione.
Ciò che non ti può dare la medicina, te lo dona la grazia della preghiera.
Trova ogni giorno qualche momento per rientrare in te stesso
e per ritrovare Gesù nel tuo cuore.
Non solo è l’amico con cui confidarti, ma è anche il medico che ti guarisce.
La sua luce e la sua forza risanano tutta la nostra persona,
ben oltre le possibilità di cui l’uomo dispone.

Padre Livio (da Radio Maria)

Il cantico delle creature Angelo Branduardi

Video il Signore è il mio Pastore

L' importanza del digiuno

L IMPORTANZA DEL DIGIUNO

Il Digiuno rose-clipart-picture10 CUORICINI
Invito della Madonna:

“Vorrei che la gente in questi giorni pregasse con me.                                                          madonna mejougorje
E che preghi il più possibile!
Che inoltre digiuni il mercoledì ed il venerdì;
che ogni giorno reciti almeno il Rosario:
i misteri gaudiosi, dolorosi, gloriosi…” (14.8.84)
IL DIGIUNO E’ NECESSARIO
Gli Evangelisti parlano molte volte del digiuno e riferiscono
che Gesù ne raccomandò la pratica, al fine di farci progredire nella vita spirituale.
Ciò che Gesù ha detto al riguardo, può essere riassunto in queste frasi:
* Il digiuno è necessario come la preghiera.
* Quando Gesù spiegò ai suoi discepoli perché non fossero in grado
di liberare un uomo posseduto dal demonio, Egli assegnò un potere speciale al digiuno.
In quell’occasione, affermò che alcuni demoni non possono essere scacciati
se non con la preghiera.
E l’Evangelista Matteo aggiunge: “e con il digiuno”Gesù gli parlò minacciosamente, e il demonio uscì da lui e da quel momento il ragazzo fu guarito. Allora i discepoli, accostatisi a Gesù gli chiesero: Perchè noi non abbiamo potuto scacciarlo ? Ed egli rispose:..... Questa razza di demoni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno. (Mt.17,18-21)
* Per digiunare (o pregare) rettamente, bisogna liberarsi dall’ipocrisia e dall’orgoglio.
Considera il caso del Fariseo che usò la sua preghiera per ostentare
la propria devozione e per esprimere il proprio disprezzo nei confronti del Pubblicano,
uomo autenticamente umile.Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di essere giusti e disprezzavano gli altri: ‘Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell’altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato. (Lc.18,9-14)
* Gesù dichiarò che i suoi discepoli avrebbero digiunato proprio come i discepoli di Giovanni,
ma non prima che Lui avesse lasciato questo mondo. Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro ? Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno. (Mt.9,15-16)
* Secondo Luca, Gesù non mangiò, durante i quaranta giorni in cui rimase nel deserto.
In altre parole, Gesù digiunò prima di annunciare il Vangelo.
Questo avvenne subito dopo il Suo Battesimo nel fiume Giordano.Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma, quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: Se tu sei Figlio di Dio, dì a questa pietra che diventi pane. Gesù gli rispose: Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo.(Lc.4,1-4)
* Sebbene Gesù non abbia ordinato esplicitamente ai suoi discepoli di digiunare,
sembra evidente che se lo aspettasse comunque da essi.E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.(Mt.6,16)
IL DIGIUNO, LIBERTA’ DEL CUORE E DELLA MENTE
Per prima cosa, Maria ci chiama alla preghiera: cioè all’unione con Dio,
e poi al digiuno: vale a dire alla liberazione del nostro cuore dai bisogni
che lo legano alle cose materiali.
In questo modo il digiuno ci condurrà ad una nuova libertà del cuore e della mente.
Il digiuno è una chiamata alla conversione del nostro corpo.
In altre parole, è il processo attraverso il quale diventiamo liberi
ed indipendenti dalle cose materiali.
Liberandoci dalle cose esteriori, ci liberiano anche dalle passioni
che incatenano la nostra vita interiore.
Questa nuova libertà farà spazio dentro di noi a nuovi valori.
Quindi, il digiuno ci affranca da una certa schiavitù e ci rende liberi
di gustare la vera felicità.
La Madonna sul digiuno dice:
Il digiuno migliore è quello a pane e acqua.
*
Il digiuno può allontanare la guerra.
*
Il digiuno può arrestare il corso delle leggi naturali.
*
Queste due ultime affermazioni possono sorprendere.
Richiamano quelle del vangelo sulla fede “capace di trasportare le montagne” (Mt 17,20)
e sui demoni che possono essere allontanati solo “con il digiuno e la preghiera” (Mc 9,29).
Digiunare! Questa prospettiva spaventa, ma è anche un lieto annuncio.
DIGIUNARE A PANE E ACQUA?
La Madonna, a Medjugorje, ci ha chiesto, di tornare a praticare il digiuno.
Alla domanda: Qual è il miglior tipo di digiuno ?,
la Vergine ha risposto: Pane ed acqua, naturalmente.
Noi constatiamo che il pane e l’acqua non rappresentano l’unico modo di digiunare,
ma il modo “migliore”, secondo l’affermazione dalla Vergine.
Inoltre, una persona deve arrivare a digiunare a pane ed acqua progressivamente.
Se non si è mai digiunato, può essere molto scoraggiante
iniziare solo con pane ed acqua senza avere ricevuto mai una chiamata dal Signore.
Ci sono altri modi di digiunare che raggiungono gli stessi fini dentro di noi e,
allo stesso modo, ci aiutano ad incamminarci verso il vero digiuno.
Per esempio: non mangiare determinati cibi, oppure mangiarli senza condimento;
mangiare cose che normalmente non ci piacciono, saltare il dessert o,
semplicemente, mangiare molto meno in ciascun pasto:
questi sono solo alcuni modi per iniziare la pratica del digiuno.
Coloro che provano difficoltà troppo gravi, dal punto di vista psicologico, sociale o altro,
per intraprendere il digiuno a pane e acqua, possono fare almeno un digiuno senza carne.
Colui che fuma, non fumi. Colui che beve alcool, quel giorno non lo beva.
Gli altri, rinuncino a qualcosa che sta loro a cuore .
Digiunare anche di televisione.
Digiunare è anche astenersi dal cattivo umore e dall’aggressività,
è rendersi disponibile per il servizio degli altri.
Significa risparmiare risorse per aiutare i poveri e coloro che hanno fame.
La cosa importante è che si inizi a digiunare, in qualche modo.
A Medjugorje tuttavia, viene sempre ribadito il valore del digiuno a pane ed acqua,
perché esso ha un profondo significato: il pane è il cibo dei poveri!
Avere o meno il pane rappresenta uno dei problemi essenziali della nostra esistenza!
Però non rimpinzatevi di pane !
Vi privereste di buona parte dei benefici del digiuno:
purificazione del corpo e dello spirito
* * *
Il digiuno e la preghiera non sono fini a se stessi,
ma sono solo i mezzi per riconoscere e per accettare la volontà di Dio,
per invocare la grazia nel perseverare a compierla,
per essere disponibili ad accettare il progetto divino ed incamminarsi così
sulle tracce di Gesù Cristo.
Il digiuno e la preghiera, inoltre, sono i mezzi più adatti a guidarci nella ricerca della pace.
Coloro che saranno costanti nel recitare le loro preghiere e nel digiunare,
acquisiranno un’assoluta fiducia in Dio, otterranno i doni della riconciliazione
e del perdono ed in questo modo serviranno la causa della pace.
Perché la pace ha origine nei nostri cuori e da essi si estende a chi ci sta accanto
ed infine a tutto il mondo.
Il digiuno è la preghiera di tutto il corpo, la preghiera che si esprime attraverso il corpo.
Il digiuno dimostra come anche il nostro corpo partecipa alla preghiera,
come la nostra preghiera può diventare fisica, affinché sia una preghiera
che ci coinvolga nel senso più completo della parola.
Il digiuno e la preghiera non riguardano esclusivamente noi,
anche se aprono prospettive di nuove possibilità e nuove estensioni
nella comunione con Dio e con gli altri.
Dio, con il digiuno, non vuole privarci del nostro tempo o distruggerci.
Al contrario, Egli vuole che il digiuno e la preghiera ci facciano trovare
la nostra gioia in Lui e nelle persone che ci stanno accanto,
così che diventiamo capaci di vivere in unione con gli altri
e di riunire nella pace e nell’amore tutte le condizioni che sono necessarie
per la felicità nostra e di tutto il genere umano.
Questo è il solo mezzo per promuovere un ritorno alla pace interiore
che poi si trasformerà nella pace del mondo,
che è proprio quanto la Madonna ha chiesto a Medjugorje.
Perché il nostro digiuno divenga semplice e “dolce”, dobbiamo pregare molto.
La preghiera nei giorni di digiuno deve servire come un punto di riferimento
lungo il cammino che dobbiamo percorrere.
PREGHIERA NEL GIORNO DEL DIGIUNO
Signore Dio, creatore dell’universo e mio creatore!
Oggi ti voglio ringraziare perché hai dato al mondo un ordine così meraviglioso.
Grazie per aver dato fertilità alla madre terra che produce per noi ogni tipo di frutti.
Grazie per il cibo che viene preparato con i frutti della terra!
Padre sono pieno di gioia per tutte le tue creature, per i frutti e ti rendo grazie!
Grazie perché ogni giorno abbiamo bisogno di pane
e perché ogni giorno abbiamo bisogno di dissetarci.
Padre grazie perché mi hai creato per nutrirmi ogni giorno dei frutti della terra,
< per crescere e servirti.
Ti rendo grazie, Padre per coloro che con la loro intelligenza
e le loro fatiche scoprono nuove possibilità di vita sulla terra.
Grazie per coloro che posseggono tanti beni e ne danno agli altri.
Grazie per coloro che al momento stesso di mangiare questo pane terreno
sentono anche la fame del Pane celeste.
Padre grazie anche per quelli che oggi non hanno di che nutrirsi,
perché sono convinto che manderai il tuo aiuto tramite persone piene di bontà!
Padre oggi ho deciso di fare il digiuno.
Con ciò non intendo disprezzare le cose che tu hai creato, non intendo rinunciarvi,
ma desidero scoprirle nuovamente.
Mi sono deciso per il digiuno perché hanno digiunato anche i tuoi profeti,
perché ha digiunato anche tuo Figlio Gesù Cristo, i suoi apostoli ed i suoi discepoli.
Mi sono deciso per il digiuno perché ha digiunato anche la tua serva, la beata vergine Maria.
Lei stessa mi ha invitato al digiuno:
“Cari figli! Oggi vi invito a digiunare col cuore.
Vi sono molte persone che digiunano, ma fanno questo perché lo fanno gli altri.
E’ diventata un’abitudine che nessuno vorrebbe interrompere.
Chiedo alla Parrocchia di digiunare in segno di ringraziamento,
perché Dio mi ha permesso di rimanere così a lungo in questa parrocchia.
Cari figli! Digiunate e pregate col cuore! Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”
Oggi voglio imparare a rivolgermi di più verso di Te nonostante le cose che mi circondano.
Col digiuno che liberamente ho scelto di fare oggi voglio pregarti
per tutti coloro che soffrono la fame e per questo creano agitazioni nel mondo,
ti offro il mio digiuno anche per la pace nel mondo.
Arrivano le guerre perché siamo attaccati ai beni materiali e vogliamo difenderli,
procurarceli e per questo arriviamo ad uccidere.
Padre ti offro il mio digiuno per tutti coloro che sono schiavi
del loro attaccamento ai beni materiali e non vedono alcun valore.
Ti prego per coloro che vivono in contrasto con gli altri
perché accecati dalle loro ricchezze.
Padre, con questo digiuno aprimi gli occhi per vedere tutte le cose che ho come tuo dono,
poterti ringraziare e dare il giusto valore ad ogni cosa.
Padre, oggi ho deciso di nutrirmi di solo pane
per comprendere meglio il valore del Pane celeste:
la presenza di tuo Figlio nell’Eucarestia.
Fa che attraverso il digiuno crescano in me fede e fiducia!
Padre mi sono deciso per il digiuno perché so che fa crescere in me il desiderio di Te.
Attraverso il digiuno desidero ascoltare e vivere con più impegno la tua Parola.
Con gioia e gratitudine ripenso alle parole di tuo Figlio:
“Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli.”
Padre rendimi povero davanti a Te.
Dammi la grazia di capire per mezzo del digiuno, come Tu mi sei necessario!
Fa che mediante il digiuno cresca il mio desiderio per Te,
che il mio cuore aneli verso di Te come la cerva anela alle sorgenti d’acqua
e il deserto sospira le nuvole cariche di pioggia!
Padre fa che mediante questo digiuno cresca in me la comprensione e la solidarietà
verso chi ha fame e sete, verso coloro non hanno beni materiali.
Aiutami a capire cosa non mi serve delle cose che possiedo per darle a chi è nel bisogno.
Padre, donami la grazia di comprendere che sono pellegrino su questa terra
e che quando passerò all’altro mondo non potrò portare nulla con me
se non l’amore e le buone opere!
Fa che pur avendo dei beni io sia consapevole di non avere nulla di mio,
ma che tutto ho ricevuto come per esserne un amministratore fedele.
Padre dammi la grazia attraverso questo mio digiuno di diventare più umile
e pronto a compiere la tua volontà. Perciò purificami dall’egoismo e dalla superbia,
liberami da ogni cattiva abitudine, placa le mie passioni, accresci in me le virtù.
Padre fa che questo mio digiuno apra la mia anima
alla Tua grazia che mi purifica e mi riempie.
Aiutami ad essere simile al Tuo Figlio in ogni tentazione ed in ogni prova,
a respingere ogni seduzione del male accogliendo la Tua Parola.
Oh Maria, tu eri completamente libera nel tuo cuore,
non eri legata ad alcuna cosa se non alla volontà del Padre:
chiedi per me la grazia di fare un digiuno gioioso per cantare con te
il cantico della riconoscenza!
Fa che nella mia decisione di digiunare io sia forte e perseverante.
La difficoltà e la fame che sentirò oggi le voglio offrire per tutti gli uomini.
Maria, prega per me!
Per tua intercessione e per la forza della tua protezione si allontanino da me
ogni male ed ogni tentazione diabolica.
Insegnami, o Maria, a digiunare ed a pregare perché di giorno in giorno
divenga sempre più simile a te ed a tuo Figlio Gesù Cristo nello Spirito Santo. Amen
.
Adattato da “Il digiuno” P.Slavko Barbaric

IL SANTO VOLTO

IL SANTO VOLTO

Chi ci farà vedere il bene ?. Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Salmo 4,7
Di te ha detto il mio cuore: ” Cercate il suo volto “;
il tuo volto, Signore, io cerco. Salmo 27,8
La festa del S. Volto di Gesù
si celebra il martedì che precede il giorno delle Ceneri, inizio della Quaresima.
Se amiamo una persona la prima cosa che ci viene in mente pensandola è il suo volto,
così nel nostro rapporto con Dio la nostra mente e il nostro cuore vanno al volto di Gesù,
tramandatoci dalla Sindone e dal Velo della Veronica.
E’ il Volto che migliaia di ebrei di duemila anni fa guardarono con ammirazione e amore,
oppure con invidia ed odio (vedi i farisei) e che diffondeva pace e forza,
dolcezza e coraggio ai grandi e sorrisi tenerissimi ai piccoli.
E’ il Volto che dal bacio traditore di Giuda fino all’ultimo respiro sulla Croce,
emanò amore, pietà e perdono agli uomini d’allora e di oggi,
E’ il Volto di Dio fatto Uomo accarezzato da Maria e baciato dai bambini che festosi l’ attorniavano.
E’ il Volto che, grondante di sangue e incrostato di sputi e di polvere, tumefatto e contuso,
fu amato da Sua Madre, venerato dalla Veronica, dalle pie donne e dal discepolo Giovanni.

gesu brasiliano IL SANTO VOLTO
Antichissima tradizione, fissata nella sesta stazione della Via Crucis,
della pia donna di nome Veronica che,
vedendo Gesù salire faticosamente verso il Calvario oppresso dalla pesante Croce,
e, osservando il Suo Volto livido, sfigurato dai colpi, tutto coperto di polvere, di sputi, di sudore,
di ferite e di sangue, si commuove, ne sente viva pietà
e subito vuole recare un po’ di conforto al Suo Divin Maestro.
Con intrepido coraggio sfidando il furore dei soldati, si avvicina a Gesù,
gli si prostra innanzi e poi, con gesto delicato, asciuga il Volto della Vittima Divina.
Gesù gradisce quel gesto. La ringrazia con dolce sguardo e la premia
imprimendo le meste Sue sembianze in quel candido lino.
La donna portò con se, come ricordo, il S. Volto impresso miracolosamente in quel sudario,
che ora si venera a Roma, in S. Pietro.
Gesù stesso ci invita a fermare il nostro sguardo compassionevole sul Suo Santo Volto,
così villanamente e crudelmente oltraggiato nella Sua Passione.
Egli, che non volle aver sollievo in nessuna parte del Suo Corpo,
dispose che una donna Gli tergesse il Volto;
la generosità di quest’anima riparatrice ci insegna
quanto Gesù desideri che sia Adorato e Onorato il Suo Divin Volto.
Quel Volto che continua ad essere coperto di sputi e di lordure
dalle infernali bocche dei bestemmiatori.
Il Santo Volto è Gesù: il Redentore Gesù che si imprime e si rivela nella Santa Sindone.
E’ Gesù di tutti. Mio e tuo.
Di chi lo ama e di chi lo odia, di chi è nella gioia e di chi è nel dolore.
Perché quelli che soffrono portano in sé Gesù e la Sua Croce
e portano nel loro volto il Volto stesso di Gesù.
Proprio quel Gesù che è stato, è e sarà moltiplicato in ogni Eucarestia dei tempi, e che, Unico
mi guarda adesso dal Cielo e mi ama, desiderando di vedere, nel nostro volto, la Sua Immagine.
Gesù rivela nel Suo Volto Santo il Volto del Padre, perché chi vede Lui vede il Padre.
PROMESSE

crocetta Il Padre Eterno parla:
” Figli Miei ! Durante i giorni terribili che ci saranno sulla terra,
il S. Volto del Mio Divin Figlio sarà veramente di aiuto (un vero panno per asciugare le lacrime),
perché i Miei veri figli si nasconderanno lì dietro.
Il S. Volto sarà una vera offerta, affinché vengano mitigate le punizioni, che Io manderò sulla terra.
Nelle case dove Esso si trova, si avrà luce, che ci libererà dalla potenza delle tenebre.
I luoghi dove si trova il S. Volto verranno segnati dai Miei angeli e i Miei figli verranno protetti dal male
che sta arrivando sopra questa ingrata umanità.
Figli Miei, siate veri apostoli del S. Volto e diffondetelo ovunque !
Quanto più Esso verrà divulgato, tanto minore sarà la catastrofe “.
***
crocetta Il SS. Cuore di Gesù parla:
” Offrite sempre al Padre dei cieli il Mio Volto ed Egli avrà, misericordia di voi.
Io vi prego tutti di onorare il Mio Volto Divino
e di darGli un posto di onore nelle vostre abitazioni,
affinché il Padre Eterno vi colmi di grazie e perdoni le vostre colpe.
Cari, figli Miei, non dimenticate di rivolgere tutti i giorni
almeno una preghiera al S. Volto di Gesù nelle vostre case.
Quando vi alzate non tralasciate di salutarlo
e prima di coricarvi di chiederGli la Sua benedizione.
Così giungerete felicemente nella patria celeste.
Vi assicuro che tutti quelli che sono particolarmente devoti al S. Volto
verranno sempre avvertiti prima del pericolo e delle catastrofi !
Io prometto solennemente che quelli che diffonderanno la devozione al Mio SS. Volto
verranno risparmiati dalla punizione che arriverà sull’umanità.
Essi riceveranno inoltre luce nei giorni della terribile confusione che si avvicina nella S. Chiesa.
Se dovessero morire durante il castigo, moriranno da martiri e diventeranno santi.
In verità in verità vi dico. Coloro che divulgheranno la devozione al Mio Volto,
riceveranno la grazia che nessuno dei loro familiari venga dannato
e che quelli che si trovano in purgatorio saranno presto liberati.
Tutti però dovranno rivolgersi a Me per intercessione della Mia SS. Madre “.
Tutti i devoti del Volto Divino riceveranno una grande luce
per comprendere i segreti degli ultimi tempi.
Nella patria celeste essi saranno molto vicini al Salvatore.
Tutte queste grazie le ricevono per la loro devozione al S. Volto.
Non perdete queste grazie ! Perché è facile perderle!
***
angeliadoravolto Il Volto è un dono prezioso, con esso faremo grandi prodigi:

ASCIUGHE­REMO LA FACCIA AL NOSTRO DIVIN MAESTRO: CONVERTIREMO NOI E I PECCATORI.
NOI RIPAREREMO LA SUA DIVINA FACCIA SFIGURATA DALLE BESTEMMIE
ED EGLI RIPARERÀ LA NOSTRA SFIGURATA DAL PECCATO”.
“OH ! SE TU POTESSI VEDERE LA BELLEZZA DEL MIO VOLTO !
MA I TUOI OCCHI SONO TROPPO DEBOLI.
ESSO E COME IL SIGILLO DELLA DIVINITA’ CHE HA LA VIRTÙ
DI IMPRIMERE L’IMMAGINE DI DIO NELLE ANIME CHE LO CONTEMPLANO”.
“PER IL SANTO MIO VOLTO OPERE­RETE PRODIGI”.
“PER IL SANTO MIO VOLTO OTTERRETE LA SALVEZZA DI MOLTI PECCATORI.
PER L’OFFERTA DEL MIO VOLTO NULLA VI SARÀ RIFIUTATO.
OH SE SAPESTE QUANTO IL MIO VOLTO SIA GRADITO AL PADRE MIO!”
“COME IN UN REGNO TUTTO SI ACQUISTA CON UNA MONETA
SULLA QUALE E IMPRESSA L’EFFIGE DEL PRINCIPE,
COSÌ CON LA PREZIOSA MONETA DELLA SANTA MIA UMANITÀ, CIOÈ COL MIO VOLTO ADORABILE,
VOI OTTERRETE NEL REGNO DEI CIELI QUANTO VI AGGRADA”.
“TUTTI COLORO CHE ONORERANNO IL SANTO MIO VOLTO, IN SPIRITO DI RIPARAZIONE,
FARANNO CON CIÒ L’OPERA MEDESIMA DELLA VERONICA”.
“SECONDO LA PREMURA CHE PORRETE NEL RESTAURARE
LE MIE SEMBIANZE SFIGURATE DAI BESTEMMIATORI,
IO AVRÒ CURA DELLE SEMBIANZE DELL’ANIMA VOSTRA, SVISATA DAL PECCATO:
VI RISTABILIRÒ LA MIA IMMAGINE, E LE RENDERÒ COSÌ BELLE
COM’ERANO QUANDO USCIRONO DAL FONTE BATTESIMALE”.
“IO DIFENDERÒ INNANZI AL PADRE MIO LA CAUSA DI TUTTI COLORO CHE,
MERCÉ L’OPERA DI RIPARAZIONE, SIA, CON PREGHIERE, SIA CON PAROLE,
SIA PER ISCRITTO DIFENDERANNO LA MIA CAUSA,
IN MORTE ASCIUGHERÒ’ LA FACCIA DELLA LORO ANIMA, TERGENDONE LE MACCHIE DEL PECCATO
E RIDANDOLE LA SUA PRIMITIVA BELLEZZA”.


E’ il Volto che, da una statua o da un quadro guarda noi, uomini del ventesimo secolo,
e parlando con gli occhi ci ripete: ” vi amo ! Vi amo e vi chiedo di consolarmi,
perché consolando Me istantaneamente scenda in voi la Mia Consolazione.”

Beato il popolo che ti sa acclamare
e cammina, o Signore,
alla luce del tuo volto.
Dal salmo 89,16

Gesù nella mia vita

GESU’ NELLA MIA VITA

pecora-ritrovata LODE A TE SIGNORE PER IL TUO INFINITO AMORE

LODE A TE SIGNORE PERCHE’ MI HAI CHIAMATA FIGLIA

LODE , GLORIA , ONORE , POTENZA , BENEDIZIONE  INFINITA

PERCHE’ SEI IL RE DEI RE , IL RE DELLA MIA VITA , DELLA MIA CASA , DELLA MIA FAMIGLIA.

GRAZIE PER AVERCI DONATO MARIA COME MADRE .

GESU’ E’ IL SIGNORE ALLELUJA !!!!

I Santi di Dio

I SANTI DI DIO

fabbrica santi IMITIAMO I NOSTRI SANTI

Introduzione

Chiniamo il capo e chiediamo la benedizione del Signore Nostro Gesù Cristo affinché nella Sua Misericordia ci conceda pace e soprattutto la luce del Suo Spirito perché da Essa illuminati possiamo comprendere ciò che ci accingiamo ad investigare.

La domanda è se è lecito o no rivolgere le proprie preghiere ad un essere che non sia Dio. Per arrivare alla risposta occorre necessariamente partire da altre tre domande. Le quali sono :

Chi sono i Santi di Dio?

Chi è chiamato alla santità?

Che cosa è la Comunione dei Santi?

Santi di Dio

Chi sono i Santi? A questa domanda si potrebbe rispondere con una similitudine. Una maestra di una scuola materna aveva portato la sua classe a visitare una chiesa con le figure dei santi sulle vetrate luminose. Al ritorno dalla gita il parroco domanda ai bambini: “Chi sono i santi?”. Un bambino risponde: “Sono quelli che fanno passare la luce”. Stupenda definizione: i santi fanno passare la luce di Dio che continua ad illuminare la terra. I bambini sono molto più attenti di noi alle realtà spirituali e questo c’è l’ha insegnato anche Gesù. Quindi dovremmo liberarci dai vari modelli di santità a cui siamo abituati. Il santo stimmatizzato, il santo che fa miracolo, il santo che fa prodigi. Il santo serafico in continua orazione, il santo dai tratti gentili, nel piedistallo da guardare con affetto e ammirazione, il santo nella vara, un santo da osannare e di cui fare i migliori panegirici, un santo alto, angelico, un santo che sia l’espressione  di un’umanità celeste.  Ed occorre precisare che i santi non sono tali per loro volontà. Nessuno su questa terra si può far santo e nessuno può far santo qualcun altro, ma sicuramente il santo e colui che facendo la volontà di Dio su questa terra gode a tal punto della vicinanza di Dio da, per cosi dire, assorbirne la santità e pertanto trasmetterla ad altri. Ma non è soltanto questo. Il Santo è colui che ama. Non c’è santità senza amore verso Dio. Da vangelo di Giovanni al cap.14, 23 leggiamo ” Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.” Ma questa parola di Gesù da dove viene? Essa parte da una domanda di san Giuda Taddeo che è proprio del versetto precedente ” Gli disse Giuda, non l’Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?».” Ecco il Signore si manifesta a coloro che lo amano. Lui quale Dio misericordioso ama tutti indistintamente ma si manifesta solo a coloro che desiderano avere un rapporto con Lui. Non obbliga nessuno ad avere un rapporto con Lui. Che Dio veramente Misericordioso! Che Dio grande abbiamo. Lui il creatore di ogni cosa, Lui l’onnipotente, Lui a cui nulla è impossibile si piega ad aspettare noi sue creature “Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me.” Ap 3,20. Ecco chi sono i santi sono coloro che hanno aperto la porta a Cristo e lo amano. Più lo amano e più aumenta la loro santità. Il nostro Dio non è un dio lontano, insensibile alle miserie umane, un dio da tragedia greca. Egli ci ama, così pazzamente da avere dato suo figlio per noi. “In questo si è manifestato l’amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui.”1Gv 4,9. Ma allo stesso tempo non ci forza la mano, non impone nulla. Egli ci coinvolge per quanto noi vogliamo essere coinvolti. Quindi il santo è colui che ama. Da tutto questo si arriva alla seconda domanda.

Chi è chiamato alla santità?

Alla santità siamo chiamati tutti, nessuno escluso, proprio perché abbiamo parlato di amore. E’l’amore che porta alla santità. Più si ama Dio e i propri fratelli e più si è santi. La santità non è soltanto quella dei santi messi in vetrina. Alla santità siamo chiamati tutti proprio come il Signore Gesù ci conosce uno per uno. La santità è fare bene ciò che il Signore ci ha dato da compiere. Se il Signore ci ha affidato una famiglia da accudire, ci santificheremo attraverso tale compito. Se il Signore ci ha chiamati all’esercizio di un determinato mestiere o professione ci santificheremo compiendo al meglio quello che ci è chiesto di espletare. Qualsiasi cosa si compie se la si compie come se si stesse facendo un servizio a Gesù acquisisce una qualità sublime che la rende unica. A coloro che accorrevano a chiedere lumi sul modo migliore di compiere la volontà di Dio Giovanni il Battista rispondeva così: ” Le folle lo interrogavano: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva: «Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare, e gli chiesero: «Maestro, che dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi che dobbiamo fare?». Rispose: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno, contentatevi delle vostre paghe». ” Lc 3,10-14. La santità è fatta di gesti concreti. Leggendo la biografia di molti santi si desume come loro si siano santificati attraverso il duro lavoro. Quindi alla santità siamo chiamati tutti e tutti possiamo arrivarvi proprio in virtù del fatto che è Dio che alimenta la santità in noi, purché noi siamo disposti ad ascoltarlo.

Che cosa è la Comunione dei Santi?

Al momento del nostro battesimo alla ricezione di questo sacramento accade qualcosa di meraviglioso. Entriamo a far parte della comunità dei salvati. La comunione dei santi è precisamente la Chiesa. A san Paolo nell’evento, forse più importante della sua vita, Dio rivolge queste parole “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti”. “Saulo” come ci riferisce egli stesso negli Atti degli Apostoli al capito 26,4 “Io perseguitai a morte questa nuova dottrina, arrestando e gettando in prigione uomini e donne,”. Quando noi entriamo a far parte della comunità dei salvati diventiamo un sol corpo con Cristo. Questo ragionamento ci è testimoniato da questi versetti. Noi siamo le membra e Gesù è il capo del corpo. Gesù è il membro più importante della Chiesa, esso ne è il capo come ci riferisce sempre san Paolo in Colossesi al capito 1 versetto 18 “Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa”. Uniti tutti dall’unico Spirito di Dio siamo tutti partecipi dei beni di questo corpo. Così il bene compiuto da un membro di questo corpo è trasmesso a tutti i suoi membri. Nella prima comunità di Gerusalemme, i discepoli « erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli Apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere » (At 2,42). La comunione nella fede. La fede dei fedeli è la fede della Chiesa ricevuta dagli Apostoli, tesoro di vita che si accresce mentre viene condiviso. Vi è pertanto una comunione di beni spirituali. Che si attua soprattutto attraverso i sacramenti Lo Spirito Santo dispensa fra i fedeli i carismi per l’edificazione di tutto il corpo. Infatti in 1 Cor 12,7 leggiamo« a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l’utilità comune ». Inoltre come leggiamo in Rm 14,7 « nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso » ed ancora « Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte » (1 Cor 12,26-27). Bisogna specificare che la Chiesa quale comunità di salvati vive in tre stadi differenti i quali si compenetrano fra loro e che si possono definire nella chiesa pellegrina, nella chiesa purgante e nella chiesa glorificata. Dal Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 49: AAS 57 (1965) 54-55 leggiamo quanto segue : « Tutti però, sebbene in grado e modo diverso, comunichiamo nella stessa carità di Dio e del prossimo e cantiamo al nostro Dio lo stesso inno di gloria. Tutti quelli che sono di Cristo, infatti, avendo il suo Spirito formano una sola Chiesa e sono tra loro uniti in lui L’unione quindi di coloro che sono in cammino coi fratelli morti nella pace di Cristo non è minimamente spezzata, anzi, secondo la perenne fede della Chiesa, è consolidata dalla comunicazione dei beni spirituali ».

Il 20 giugno 1940 Gesù spiegava a suor Consolata Betrone che l’invocazione in favore delle anime, contenuta nella formula dell’incessante atto d’amore, si estende a tutte le anime « Gesù, Maria, Vi amo, salvate anime », comprende tutto: le anime del Purgatorio come quelle della Chiesa militante; l’anima innocente e quella colpevole; i moribondi, gli atei ecc..

Tutto questo meraviglio tesoro lasciato da Cristo è a nostra disposizione ed è sempre stato presente alla coscienza dei primi cristiani. Infatti a noi è lecito pregare per i defunti come per loro lo è intercedere per noi che siamo ancora in cammino su questa terra. Gli Apostoli scrissero alcune cose che per noi sono misteriose, ma che per i loro primi lettori dovevano essere chiare. S. Pietro dice che Cristo predicò agli spiriti che erano in prigione e che avevano atteso la pazienza di Dio al tempo di Noè. Per questo motivo veniva predicato il Vangelo ai morti, che se essi dovevano essere giudicati secondo gli uomini nella carne, potessero anche vivere secondo Dio nello spirito (1 Pt 3,19-20). Da sant’Agostino(n.354 e m. 430) apprendiamo in una risposta data ad un fratello cristiano di nome Paolino che aveva chiesto delucidazioni sull’argomento relativo alle preghiere per i defunti :” Per quello che mi hai domandato potrebbe bastare questa mia risposta, per quanto breve, Ma prestami ancora un po’ di attenzione su alcuni problemi che ne derivano e a cui mi par giusto di dare una risposta. Nei libri dei Maccabei si legge che venne offerto un sacrificio per i defunti Ma anche se in nessun luogo delle antiche Scritture si leggesse qualcosa di simile, non poca cosa sarebbe l’autorità della Chiesa universale che si manifesta in questa usanza quando, tra le preghiere che dal sacerdote vengono innalzate al Signore nostro Dio davanti al suo altare, c’è un posto preminente la preghiera per i defunti.” Dal documento del Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 49: AAS 57 (1965) 55. A causa infatti della loro più intima unione con Cristo, i beati rinsaldano tutta la Chiesa nella santità […]. Non cessano di intercedere per noi presso il Padre, offrendo i meriti acquistati in terra mediante Gesù Cristo, unico mediatore tra Dio e gli uomini. […] La nostra debolezza quindi è molto aiutata dalla loro fraterna sollecitudine ».

San Domenico ad i suoi frati che lo assistevano in punto di morte diceva: « Non piangete. Io vi sarò più utile dopo la mia morte e vi aiuterò più efficacemente di quando ero in vita ». E lo stesso Santa Teresa del Bambin Gesù« Passerò il mio cielo a fare del bene sulla terra ». Nel Catechismo della Chiesa Cattolica al punto 2683 leggiamo : I testimoni che ci hanno preceduto nel Regno, 166 specialmente coloro che la Chiesa riconosce come « santi », partecipano alla tradizione vivente della preghiera, mediante l’esempio della loro vita, la trasmissione dei loro scritti e la loro attuale preghiera. Essi contemplano Dio, lo lodano e non cessano di prendersi cura di coloro che hanno lasciato sulla terra. Entrando nella « gioia » del loro Signore, essi sono stati stabiliti « su molto ». 167 La loro intercessione è il più alto servizio che rendono al disegno di Dio. Possiamo e dobbiamo pregarli di intercedere per noi e per il mondo intero.Santa Faustina scrive nel suo diario: Desidero annotare un sogno che feci su Santa Teresa del Bambino Gesù. Ero ancora novizia ed avevo certe difficoltà, che non mi riusciva di risolvere. Erano difficoltà interne collegate con difficoltà esterne. Avevo fatto parecchie novene a vari santi, ma la situazione diveniva sempre più pesante. Le mie sofferenze per questa ragione erano talmente grandi, che non sapevo più come continuare a vivere, ma improvvisamente mi venne l’idea di pregare Santa Teresa del Bambino Gesù. Cominciai la novena a questa santa, poiché prima di entrare in congregazione avevo molta devozione per lei. Adesso l’avevo un po’ trascurata, ma trovandomi in questa necessità, di nuovo cominciai a pregarla con grande fervore. Il quinto giorno della novena sogno Santa Teresa, ma come se fosse stata ancora sulla terra. Mi nascose la consapevolezza che era santa e cominciò a dirmi parole di conforto; che non mi rattristassi a motivo di quella questione, ma avessi più fiducia in Dio. Mi disse: « Anch’io ho sofferto molto ». Ma io non ero molto convinta che lei avesse sofferto molto e le dissi: «A me sembra che tu non soffra per niente ». Ma Santa Teresa rispose assicurandomi che aveva sofferto molto e mi disse: « Sappia, sorella, che fra tre giorni lei risolverà la sua questione nel modo migliore». Dato che io non ero molto propensa a crederle, tutto ad un tratto si fece conoscere come santa. Allora la gioia inondò la mia anima e le dissi: « Tu sei santa? ». Ed essa mi rispose: « SI, sono santa ed abbi fiducia che quella questione la risolverai fra tre giorni ». E io le dissi: « Santa Teresina, dimmi, andrò in paradiso? ». Mi rispose: « Sorella, lei andrà in paradiso ». « E sarò santa? ». Mi rispose: « Sarai santa ». « Ma, Teresina, sarò santa come te, sugli altari? ». Ed essa mi rispose: « Sì, sarai santa come me, ma devi avere molta fiducia in Gesù ». E poi le chiesi se mio padre e mia madre andranno in paradiso, se [frase non ultimata]. Mi rispose: « Ci andranno». E domandai ancora: « E le mie sorelle ed i miei fratelli andranno in paradiso? ». Mi rispose che dovevo pregare molto per loro e non mi diede una risposta precisa. Compresi che avevano bisogno di molte preghiere. Questo è un sogno e come dice un proverbio polacco « Sen mara, a Bég wiara – il sogno è una chimera, mentre Dio è certezza ». Però, come mi aveva detto, il terzo giorno risolsi quella difficile questione con grande facilità. Per quanto concerne quella questione, si avverò tutto alla lettera come mi aveva detto. Questo è un sogno, ma ha avuto un suo significato.

Da un’altra parte Santa Faustina annota : Avverto bene che la mia missione non finirà con la mia morte, ma incomincerà. O anime dubbiose, solleverò per voi il velo del paradiso, per convincervi della bontà di Dio, perché non continuiate a ferire con la diffidenza il Cuore dolcissimo di Gesù.

Dio è amore e Misericordia! Una volta il Signore mi disse: « Il Mio Cuore è stato scosso da tanta compassione per te, bambina Mia carissima, quando ti ho vista ridotta a brandelli dal gran dolore che provavi, mentre deploravi i tuoi peccati. Ecco, io vedo il tuo amore così puro e sincero, che ti do la precedenza fra le vergini. Tu sei l’onore e la gloria della Mia Passione. Vedo ogni umiliazione della tua anima e nulla sfugge alla Mia attenzione. Innalzo gli umili fino al Mio trono, perché così voglio». O Dio Unico nella SS.ma Trinità! Desidero amarTi quanto ancora nessun anima umana Ti ha amato. Sebbene io sia particolarmente misera e piccolina, ho gettato l’àncora della mia fiducia molto profondamente nell’abisso della Tua Misericordia, o Dio e Creatore mio. Nonostante la mia grande miseria, non ho paura di nulla, ma ho fiducia di cantare eternamente l’inno della gloria. Nessun’anima deve avere dubbi finché vive, anche fosse la più miserabile. Ognuna può diventare una grande santa, poiché è grande la potenza della grazia di Dio. Concludendo possiamo dire che noi non preghiamo i “Santi” o i defunti e che questo non è neanche necessario in quanto come ci ricorda sant’Ambrogio “Cristo è la nostra bocca, con la quale parliamo al Padre; il nostro occhio, con il quale vediamo il Padre; la nostra mano destra con la quale ci offriamo al Padre. Senza questa mediazione non c’è nessuna possibilità di avvicinarsi a Dio, né a noi, né a nessun santo” (S. Ambrogio Liber de Isaac et Anima; cit. da: J. Rilliet, Le pierres d’achoppement, 1935, p.35). Ma riguardo alla intercessione ed alla mediazione occorre precisare quanto segue :

a) Mediazioni.

Nell’A.T. si riscontra qualche cosa di fermamente costante: la trascendenza di Dio, infinitamente elevato sopra l’uomo e sopra tutte le realtà cosmiche, ma anche la Sua condiscendenza per cui Dio non è lontano dall’uomo e dalla sua storia. Anzi Dio è sempre vicino all’uomo. Dio e i Patriarchi operano senza alcun intermediario. Tuttavia la figura misteriosa di Melchisedec che come sacerdote dell’Altissimo benedisse Abramo (cf Gen 14,18), la scala di Giacobbe popolata di Angeli che salivano e scendevano dal cielo alla terra (cf Gen 28,12) proludevano ad un abbozzo del sistema di mediazione che vigerà nella economia della salvezza.

b) Intercessione.

Tali protagonisti (ossia Melchisedec, Angeli, …) esercitano la mediazione di intercessori. Teniamo presente che la mediazione e l’intercessione si completano. Così Abramo tenta di ottenere da Dio il perdono di Sodoma e intercede per la salute di Abimelek di Gerar (cf Gen 18,22-32; 20,17). Ugualmente Giuseppe è motivo di salvezza per i suoi fratelli e per la famiglia di Putifarre (Gen 39,3).

– Con l’elezione, il popolo di Israele ha bisogno di una maggiore quantità di mediatori che lo rappresentino davanti a Dio. Dopo che l’esilio babilonese aveva provocato la sgretolazione di tutte le istituzioni comunitarie, il giudice e sacerdote Eli potè dire angosciato: “Se l’uomo peccherà contro Jahwè, chi intercederà per lui?” (1 Sam 2,25).

– Il primo e più grande mediatore dell’A.T. è Mosè.

Le diverse fonti e tradizioni ci hanno trasmesso la complessa e difficile missione mediatrice di Mosè: le mani alzate nella preghiera mentre Giosuè combatteva contro Amalek (cf Es 17,11).
Dopo Mosè, i Giudici e i Re, i sacerdoti ed i profeti furono mediatori e intercessori a favore del popolo.
La mediazione-intercessione sacerdotale fu soprattutto ascendente (dal popolo a Dio), mentre quella dei profeti (bocca di Dio) fu principalmente discendente, come apportatrice di rivelazione.
– Fino ad un’epoca molto tardiva, non vi sono allusioni agli Angeli mediatori.

L’Apostolo Paolo domanda ai fedeli orazioni per sè e per gli altri (Rm 15,30; Ef 6,18-19).
In 1 Tm 2,1-6, dice: “… la preghiera infatti, è cosa buona e accetta al Salvatore nostro Dio, il quale vuole che tutti gli uomini si salvino e giungano alla cognizione della verità”.
La preghiera dei fedeli è utile non soltanto ai vivi, ma giova pure ai morti. Perciò l’Apostolo, riconoscente per i benefici ricevuti dal defunto Onesiforo, cristiano di Efeso, per lui prega “che il Signore gli doni di trovare misericordia presso Dio in quel giorno” (2 Tm 1,18). S. Giacomo insiste: “Pregate l’uno per l’altro per essere salvi; molto può la preghiera intensa del giusto” (Gc: 5,16).

Da quanto detto, e conoscendo ormai bene la distinzione tra adorazione e venerazione, possiamo dedurre che la parola “pregare”, intesa nel senso vero e profondo, definisce essenzialmente il nostro modo di rivolgerci a Dio. Non si possono pregare i Santi nello stesso modo con cui si prega Dio. Essi sono più vicini a Dio, e, quindi, possono intercedere efficacemente presso di Lui per noi. Infatti, i Santi sono in cielo con Cristo: “Chi ama la propria vita la perderà. Chi è pronto a perdere la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io ci saranno anche quelli che mi servono. E CHI SERVE ME SARA’ ONORATO DAL PADRE” (Gv 12,26).
QUANTO ONORE, VENERAZIONE, RISPETTO, AMORE NON DOVREMO DARE NOI AI GIUSTI SANTI SE IL PADRE CELESTE LI ONORA?

Gv 17,24: “Padre, voglio che dove sono io siano anche quelli che tu mi hai dato, perché vedano la gloria che Tu mi hai dato: Infatti, Tu mi hai amato prima della creazione del mondo”. 2 Cor 5,6-8: “Coraggio, dunque. E’ certo che finché viviamo in questa vita terrena siamo lontani da Casa (Paradiso), lontani dal Signore… Però abbiamo fiducia e preferiamo lasciare questa vita pur di essere vicini al Signore”. Fil 1,23-34: “Sono spinto da opposti desideri: da una parte desidero lasciare questa vita per essere con Cristo, e ciò sarebbe certamente per me la cosa migliore; dall’altra è molto più utile per voi che io continui a vivere. Questa intercessione o mediazione dei Santi NON INTACCA MINIMAMENTE la posizione di Gesù Cristo quale unico mediatore fra Dio e gli uomini (1 Tm 2,5). Infatti tutte le preghiere che sono rivolte a Dio – comprese quelle della intercessione dei Santi – sono tutte rivolte a Lui per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo”. Così ha sempre pregato e continua a pregare la S. Madre Chiesa.
Queste precisazioni restano sempre vere, anche quando un fedele, per ignoranza o per semplicità, dovesse intendere o fare diversamente. La Chiesa interviene ed è sempre intervenuta per correggere qualunque deviazione al riguardo. (da Il Culto dei Santi e la comunione dei Santi a cura di fra Tommaso Maria di Gesù dei frati minori rinnovati)

Quindi l’unico mediatore fra noi e il Padre è Gesù ma noi tutti come comunità dei salvati sia che ci troviamo in questa vita che nell’altra siamo uniti nello Spirito Santo e tutti insieme preghiamo il Padre affinché possiamo ritrovarci al suo cospetto a lodarlo e benedirlo ed amarlo per quello che merita il nostro Dio così Grande e Misericordioso. A lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

SALMO 1

SALMO 1

MEDITARE LA TORAH PER AVERE LA VITA

Beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi,

non indugia nella via dei peccatori la Parola

e non siede in compagnia degli stolti;

ma si compiace della legge del Signore,

la sua legge medita giorno e notte.

Sarà come albero piantato lungo corsi d’acqua,

che darà frutto a suo tempo

e le sue foglie non cadranno mai;

riusciranno tutte le sue opere.

Non così, non così gli empi:

ma come pula che il vento disperde;

perciò non reggeranno gli empi nel giudizio,

i peccatori nell’assemblea dei giusti.

Il Signore veglia sul cammino dei giusti,

ma la via degli empi andrà in rovina.

Gloria a te, Padre, inizio della vita.

Lode a te, Figlio, frutto dell’albero che ci salva.

Onore a te, Spirito Santo, nostra legge interiore.

Preghiera salmica

Donami, o Padre, la saggia pazienza di Maria che, seduta ai piedi del Maestro, sa accogliere, come dono, ogni sua parola. Purificami, invece, dall’ansia frettolosa di Marta che, presa dalle tante cose, non sa prestare attenzione al tuo Verbo, l’unico necessario per ogni vita cristiana.

Amen.